METAMORPHOSIS

ASTRÀGALI TEATRO IN ROMANIA 
PER IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DI COSTANZA

Domenica 25 giugno la seconda edizione del Festival Internazionale di Teatro di Costanza in Romania ospita "Metamorfosi - Donne che resistono alla violenza degli dei" della compagnia Astràgali Teatro. Lo spettacolo scritto e diretto da Fabio Tolledi, ispirato al poema di Ovidio, andrà in scena in un sito archeologico dell'antica città romana di Tomi dove il poeta morì in esilio nel 17. Il festival accoglierà compagnie che provengono da Stati Uniti, Corea del Sud, Moldavia, Francia, Bulgaria, Serbia, Romania.

Lo spettacolo parte dal testo di Ovidio per interrogarsi su un presente segnato da tensioni e conflitti. Attraverso alcuni miti descritti nelle 'Metamorfosi' si raccontano storie di donne e uomini che attraversando il Mediterraneo, al confine tra la vita e la morte, sono chiamati a cambiare pelle, forma, a mutare. Storie che vengono ri-adattate nel loro contesto attuale per affrontare alcune tra le questioni più impegnative della società contemporanea come il multiculturalismo, le migrazioni, la parità di genere. In scena le attrici e gli attori Lenia Gadaleta, Roberta Quarta, Simonetta Rotundo, Jean Hamado Tiemtore, Onur Uysal, Petur Gaydarov e il musicista Mauro Tre.

"Il Mediterraneo è composto da molte culture e intorno a noi cresce la necessità di tornare a raccontare le storie che per secoli ci hanno dato il senso della vita, nonostante il mondo sembra essere bloccato in un orizzonte di guerra", sottolinea Fabio Tolledi. "Si alzano muri. Per separare, per dividere, per bloccare, per generare un dentro e un fuori. Muri visibili, che rifiutano lo straniero, l'altro, i molti migranti in fuga dalla guerra e dalla miseria. Il Mediterraneo ci unisce e ci divide. La presenza femminile è una forte resistenza, in opposizione alle dinamiche del conflitto, della guerra, della discriminazione. Voci di donne che cantano la vita e la sua metamorfosi, esprimendo la necessità di solidarietà e di vicinanza, le voci in contrappunto, per il rifiuto del conflitto, con i suoni delle loro lingue, delle loro storie che si intrecciano".