“Mi domando (ti domando): un adolescente, un giovane, cosa trova in città? Muri, merci, esclusioni, tentazioni. Ma luoghi caldi di amicizia, ne trova? Non li vedo quasi più i ragazzi giocare- se non i spazi delimitati.”
(Da Lettere a un Lupo di G. Scabia).
Il teatro come momento di crescita, come pensiero condiviso sulle cose che accadono e anche come luogo di superamento delle conflittualità (forti e meno forti) che il vivere sociale attuale comporta. Le opere teatrali di Scabia nascono da intensi lavori laboratoriali nelle scuole, nelle università, negli istituti psichiatrici e si presentano più che come spettacoli come azioni teatrali, che portano ad una specie di “ teatro vagante”, che si pone come punto di contatto tra racconto e rappresentazione.
Il tema del rispetto dell’ambiente nello spettacolo passa attraverso una nuova capacità di ascoltare, osservare e infine trasformare. Come è noto nel mondo attuale i bambini vivono in un contesto di ipertrofia comunicativa. Diventa una importante sfida attivare un apertura della pratica dell’ascolto.
Un ascolto piccolo, distante dagli effetti speciali dei film e dei videogiochi, dove bisogna essere supereroi con poteri straordinari per vincere e superare le difficoltà che la vita ci pone.
Nel nostro racconto rimaniamo noi stessi, con i nostri mezzi e le nostre capacità per vivere una storia semplice, di tutti i giorni. I bambini saranno coinvolti attivamente creando una suggestiva ambientazione sonora dello spettacolo. Attraverso la costruzione dei suoni, grazie alla loro voce e all’utilizzo delle macchine sonore di Antonio De Luca (uno dei più importanti artisti salentini, che utilizza materiale naturale e di riciclo - pietre, acqua, fili di cotone, plastica - per produrre suoni). Piccoli interventi sonori guidati dalle attrici in scena per generare lo stupore e un nuovo processo di conoscenza della natura attraverso la magia del teatro.
Produzione di teatro-scuola per la scuola primaria e secondaria inferiore.
Attrici: Lenia Gadaleta, Roberta Quarta, Simonetta Rotundo
Regia: Fabio Tolledi
Macchine sonore: Antonio De Luca